“No al razzismo”: la bella storia dei profughi all’Hybla Marathon
In quindici, provenienti dal Centro di pronta accoglienza di Pozzallo, hanno gareggiato all’undicesima edizione della Maratona. Dieci su quindici hanno completato il percorso, correndo con indosso magliette arancioni che riportavano l’emblematica scritta “Say no to racism”.
E’ stata la storia più bella scritta dal mondo dello sport nell’ultimo week-end e non solo. Quindici profughi africani, originari di Gambia e Senegal, provenienti dal Centro di pronta accoglienza di Pozzallo, hanno gareggiato all’undicesima edizione dell’Hybla Marathon. Ragazzi sfortunati, che hanno dato a tutti una grande lezione di vita. Abituati da sempre alla fatica, per un giorno hanno cercato di mettersi alle spalle tutti i problemi, dopo aver navigato su un’imbarcazione di fortuna per raggiungere la Sicilia.
Sebastiano La Mesa, dell’associazione “Sicily is one”, spiega com’è maturata l’originale decisione di invitare gli atleti “speciali” alla Maratona: “Quello che è accaduto ha un significato ben più importante rispetto all’ambito prettamente agonistico della gara. Vedendoli correre sul lungomare di Pozzallo –prosegue – ho chiesto ad uno di loro, Mamadou Mbengena, se volesse partecipare alla Maratona. Ha dato subito risposta affermativa, raccogliendo presto altre adesioni. Tutti hanno voluto misurarsi nella 42 km, senza batter ciglio, rifiutando l’alternativa della Mezza. Così ho procurato loro delle scarpe e delle magliette, dopo aver ottenuto l’autorizzazione da sindaco e prefetto”.
Dieci su quindici hanno completato il percorso, correndo con indosso magliette arancioni che riportavano l’emblematica scritta “Say no to racism”. Dall’Hybla Marathon un incredibile esempio di integrazione che ha fatto passare decisamente in secondo piano la gara. I profughi sono stati accolti da un lungo applauso alla partenza, mentre all’arrivo ad attenderli vi erano il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, con il vice Massimo Iannucci, delegato allo Sport, e l’assessore ai Servizi sociali, Gianflavio Brafa, oltre al primo cittadino di Pozzallo, Luigi Ammatuno. Tutti, difficilmente, dimenticheranno una giornata del genere.