Nuovi interrogativi sulla gestione dei due campi di atletica in città
Pubblichiamo, in forma integrale, il comunicato stampa giuntoci in redazione, inerente le problematiche degli impianti “Santamaria” e “Cappuccini”, del consigliere della Terza Circoscrizione Santi Interdonato. Messinadicorsa.it è disponibile ad ospitare qualsiasi replica o commento delle parti interessate.
Pubblichiamo, in forma integrale, il comunicato stampa, inerente la gestione dei due campi di atletica leggera “Santamaria” e “Cappuccini”, del consigliere della Terza Circoscrizione Santi Interdonato del Partito Democratico.
“Messina sarà una delle sedi dei campionati universitari nazionali, importante evento sportivo previsto per maggio 2012. A tale scopo, è trapelata la notizia secondo cui sarebbe imminente la sottoscrizione di un accordo tra l’Università di Messina ed il Comune di Messina avente per oggetto il campo di Atletica “Cappuccini”, che prevederebbe la realizzazione dei lavori di manutenzione della struttura in modo da renderla presentabile in vista della manifestazione. Pare che a fronte dell’anticipazione di € 700.000,00 da parte dell’Università, il Comune, proprietario dell’impianto, si vincolerebbe alla compartecipazione nei lavori prevedendo un impegno di spesa pari alla metà, € 350.000,00, da pagarsi nel corso di un certo numero di anni. Resta da chiarire a chi spetterà poi la gestione dell’impianto, anche se qualora essa venisse assunta dall’Università, non si comprenderebbe il senso dell’impegno di spesa da parte del Comune, tra l’altro, per una somma assolutamente considerevole, a fronte della conclamata mancanza di risorse in capo al Dipartimento allo Sport del Comune di Messina. Pur attendendo informazioni certe, si registra che qualcosa si muove per il “Cappuccini”, unico impianto cittadino in cui si possono svolgere gare di atletica per le società affiliate alla Fidal. Si continua, invece, ad assistere al vuoto totale per quel che riguarda il campo “Santamaria – Ex Gil”, le cui insufficienze sia strutturali sia nell’offerta dei servizi note a tutti, emergeranno ulteriormente quando, a seguito della imminente chiusura per lavori del campo “Cappuccini”, è presumile che parte degli atleti della zona nord si recheranno ad allenarsi presso l’impianto di Via Salandra”. Sull’argomento ritorna nuovamente il consigliere del Partito Democratico alla Terza Circoscrizione, Santi Interdonato, che da tempo invoca un cambiamento.
“Se fossero confermate le indiscrezioni relative all’accordo con l’Università si paleserebbe l’utilizzo di due pesi e due misure da parte dell’Amministrazione comunale, in quanto da una parte si assumerebbe un notevole impegno di spesa per il campo Cappuccini, fino ad oggi impensabile, mentre, dall’altro, si proseguirebbe nel lasciare il Santamaria Ex Gil, in una situazione di abbandono. A questa considerazione si aggiungono gli effetti deleteri prodotti dall’introduzione della regolamentazione dell’accesso al campo attraverso un abbonamento dell’importo di € 10 al mese, che – secondo Interdonato – passerà alla storia come uno dei provvedimenti più sconclusionati emessi dalla giunta Buzzanca. Infatti, la delibera G.M. n. 878 del 30 settembre 2010, o l’interpretazione che ad essa si è inteso dare, consente alle società sportive affiliate alla Fidal l’applicazione di una tariffa annua pari ad € 40, in ragione della quale i singoli tesserati possono accedere all’impianto liberamente. Ciò comporta un’ evidente disparità di trattamento nei confronti dell’utente non tesserato tenuto al pagamento di € 10 mensili, pari ad € 120 l’anno, da corrispondersi tra l’altro attraverso versamento su conto corrente postale. In più su istanza del presidente del Coni – Comitato Provinciale Messina, prof. Giovanni Bonanno, l’esenzione dal pagamento dell’abbonamento è stata concessa anche per gli Enti di Promozione Sportiva che, attraverso una semplice autocertificazione, dichiarano di svolgere attività di atletica leggera. Ne scaturisce che, nella maggior parte dei casi, l’utente trova più conveniente pagare il tesseramento presso uno dei soggetti esentati, anziché farsi l’abbonamento comunale, per il quale tra l’altro deve fare pure la fila alla posta.
Di fatto, questa astrusa regolamentazione costituisce un “favore” per le società sportive Fidal e per gli enti di promozione sportiva, che si ritrovano ad incrementare il numero dei tesserati a scapito del Comune che trae dei ricavi assolutamente ridicoli. Si tratta di una politica tutt’altro che manageriale e fortemente disincentivante, che ha portato la fruizione dell’impianto ai minimi storici. Il pagamento dell’ingresso ha assunto più i connotati di una “tassa”, anziché quelli del corrispettivo di un servizio, visto che appunto al Santamaria – Ex Gil di servizi non vi è traccia. Non si comprende, inoltre, perché l’Amministrazione, in una prospettiva di rilancio, non agisca, come per il Cappuccini, nel senso di una eventuale esternalizzazione della gestione del campo puntando su servizi a latere dell’attività sportiva, che certamente potrebbero migliorare la qualità dell’impianto e fornire occasioni di lavoro. Si pensi alla possibilità di impiegare gli spazi esterni alla pista con la predisposizione di punti di ristoro, all’installazione di docce a pagamento che ottimizzino i consumi, al parcheggio dei motocicli per i quali sarebbe logico pagare un corrispettivo ecc.
Del resto tale prospettiva strategica non spunterebbe fuori dal nulla, poiché costituisce uno degli aspetti fondamentali della relazione programmatica elaborata nella qualità di consulente dal dott. Giuseppe Merrino per conto della “Polisportiva Città di Messina Srl”, società a partecipazione comunale che avrebbe dovuto assumere la gestione del campo Santamaria e di altri impianti sportivi comunali. È interessante constatare come anche il consulente incaricato indicasse chiaramente la via della creazione di un’ampia offerta servizi, eventualmente da concedere in appalto a terzi, e tralasciasse completamente l’introduzione di una tariffa d’ingresso.
L’Amministrazione Buzzanca è in possesso di questa relazione visto che l’ha commissionata, ma incredibilmente ha deciso di andare nella direzione opposta con i risultati infimi che sono sotto gli occhi di tutti: nessuna gestione, disincentivazione dello sport di base, niente ricavi e spreco inutile di risorse pubbliche. In questo modo tanto varrebbe non considerare l’impianto un campo di atletica vero e proprio ma una struttura ibrida dove si può anche svolgere attività motoria, alla stregua di una qualsiasi villetta comunale. Proprio sul punto dello spreco di risorse, il consigliere del PD lancia un’ultima bordata al sindaco Buzzanca. Infatti, Interdonato mette in evidenza un fatto, finora sfuggito a molti, riguardante la Polisportiva Città di Messina Srl, della quale si erano perse le tracce a seguito di dichiarazioni rilasciate dal Sindaco in riferimento alla soppressione della partecipata a seguito della variazione della normativa vigente. In verità, trattandosi di una società a responsabilità limitata il codice civile prevede un procedimento di liquidazione volto alla estinzione della società che prevede determinati passaggi. Su indicazione del Dirigente allo Sport, nel dicembre 2010 la Giunta Municipale ha emanato l’atto di indirizzo per la liquidazione che è stato approvato dal Consiglio Comunale con la delibera n. 67 C del 07.09.2011. Di fatto è con tale delibera che si è aperta la fase liquidatoria.
Ma nell’arco di questi mesi come si sono comportati i componenti del CdA della Polisportiva Città di Messina rispetto all’esercizio del loro diritto a percepire il compenso previsto, nonostante fosse ormai ampiamente acclarata la volontà dell’Amministrazione comunale di voler chiudere con la stessa partecipata? Ebbene, attraverso le informazioni assunte presso il Dipartimento Rapporti con le Aziende e/o Società a Partecipazione Comunale, il consigliere Interdonato ha scoperto che il presidente Barbaro si è da tempo dimesso, il consigliere Bruschetta è rimasto nel CdA rinunciando agli emolumenti previsti, mentre il consigliere C. C. continua ancora oggi a percepire il compenso pieno con cadenza mensile. Per l’esattezza, stando ai dati resi pubblici sul sito del Comune si tratta di un compenso di € 20.000 all’anno, pari a circa € 1.600 mensili. Non vi è niente di illegittimo, ma la notizia appare ugualmente tale da suscitare un certo sdegno poiché pur premesso che questa partecipata non è mai entrata nella gestione degli impianti, è stupefacente constatare come una volta presa la decisione di far cessare la vita della Società, il Sindaco possa tollerare che venga ancora corrisposto un compenso mensile a chicchessia in quanto facente parte del consiglio di amministrazione e non abbia invitato il componente e collega di partito a rinunciare tempestivamente come, invece, in forme diverse hanno fatto gli altri. Questo modo di agire stride clamorosamente con l’asserita mancanza di somme delle casse comunali, almeno in ordine al capitolo di spesa dedicato alle strutture sportive e fa venire il sangue agli occhi a chi chiede di poter svolgere la propria semplice attività fisica presso un campo di atletica in condizioni decenti, come si vorrebbe diventasse il Santamaria – Ex Gil. Certo – conclude Interdonato – pensare che le somme che si ricavano dall’abbonamento del Campo non vengono impiegate per il miglioramento dello stesso, ma servono per pagare i compensi dei componenti di un CdA che nulla amministra e nulla potrà mai amministrare, fa capire quanto le sorti dello sport di base stiano a cuore a chi è titolare della delega”.
La redazione di messinadicorsa.it è disponibile ad ospitare qualsiasi replica o commento delle parti interessate.