Un libro sulla vita di Zátopek la “Locomotiva Umana”
Nelle pagine scritte da Marco Franzelli è raccontata la magica storia dell’atleta dell’allora Cecoslovacchia che, da operaio in una fabbrica di scarpe, riuscì a diventare protagonista assoluto dell’atletica mondiale. Emil Zátopek, nato nel 1922 a Koprivnice, cittadina dell’attuale regione di Moravia-Slesia, si presentò nelle vesti di campione al mondo dello sport internazionale alle Olimpiadi di Londra 1948.
“Zátopek, la Locomotiva Umana” è il titolo del libro di Marco Franzelli, capo redattore Sport del Tg1, presentato, nei giorni scorsi, allo Stadio dei Marmi a Roma. Nelle sue pagine è raccontata la magica storia dell’atleta dell’allora Cecoslovacchia che, da operaio in una fabbrica di scarpe, riuscì a diventare protagonista assoluto dell’atletica mondiale. Emil Zátopek, nato nel 1922 a Koprivnice, cittadina dell’attuale regione di Moravia-Slesia, si presentò nelle vesti di campione al mondo dello sport internazionale alle Olimpiadi di Londra 1948, dove vinse i 10.000 metri (alla sua seconda gara su quella distanza) e arrivò secondo, dietro al foriclasse belga Gaston Reiff, nei 5.000.
L’anno seguente, Zátopek infranse il record mondiale dei 10.000 due volte, migliorandolo in altre tre occasioni nei quattro anni seguenti. Ottenne il record del mondo anche nei 5.000 (1954), nei 20 km (due volte nel 1951), nell’ora di corsa (due volte nel 1951), nei 25 km (1952 e 1955) e nei 30 km (1952). La sua fama è legata principalmente alla straordinaria impresa realizzata alle Olimpiadi del 1952 di Helsinki, durante le quali vinse la medaglia d’oro nei 5.000, nei 10.000 e nella maratona. Il fatto quasi leggendario fu che Zátopek decise di partecipare alla maratona all’ultimo momento, poiché vi prendeva parte per la prima volta e, nonostante ciò, sbaragliò la concorrenza. Dopo aver collezionato allori nelle successive manifestazioni internazionali, si ritirò dalle competizioni nel 1957.
Di lui rimane, inoltre, il ricordo dell’originale e rumoroso modo di correre, accompagnato da un pesante e continuo ansimare. Questa peculiarità divenne il suo marchio di fabbrica, tanto da essere soprannominato “La Locomotiva Umana”, come nel titolo del libro di Franzelli. Considerato un eroe nel paese d’origine, Zátopek fu una figura influente del Partito Comunista, ma, dopo la Primavera di Praga, venne rimosso da tutti gli incarichi importanti e costretto a lavorare, per punizione, in una miniera di uranio. Morì nel 2000 a Praga, dopo una lunga malattia, all’età di 68 anni. Le sue gesta sia in pista che nella vita sono ora raccontate, in modo piacevole e dettagliato, nell’opera edita da “Biancoenero edizioni”.