Campo “Santamaria”, primi bilanci dopo 6 mesi d’ingresso a pagamento
Il consigliere del Partito Democratico alla Terza Circoscrizione, Santi Interdonato, pone nuovamente l’attenzione sullo stato dell’impianto e, soprattutto, sugli effetti della scelta attuata dall’Amministrazione. Anche www.messinadicorsa .it ha promosso un sondaggio per sapere cosa ne pensate. Pubblichiamo, in forma integrale, il comunicato di Interdonato giuntoci in redazione:
A quasi sei mesi dal provvedimento attraverso cui è stata introdotta la tariffa mensile per poter svolgere attività di atletica al campo Santamaria ex Gil, il consigliere del Partito Democratico alla Terza Circoscrizione, Santi Interdonato, pone nuovamente l’attenzione sullo stato dell’impianto e, soprattutto, sugli effetti della scelta attuata dall’Amministrazione.
Pubblichiamo, in forma integrale, il comunicato di Interdonato giuntoci in redazione:
“Con la delibera di Giunta Municipale n. 878 del 30 settembre 2010, è stata approvata, testualmente “…la tariffa mensile di € 10,00 per il rilascio di un abbonamento mensile per l’ingresso a tali impianti mentre ai soggetti affiliati alla Federazione Italiana Atletica verrà applicata una tariffa annua pari ad euro 40,00, a rettifica delle deliberazioni n. 207 del 18-6-2002 n. 362 del 3-10-2002…”. L’ingresso è rimasto gratuito per le scuole di ogni ordine e grado, gli appartenenti ai corpi delle forze armate ed i portatori di handicap previa attestazione rilasciata dall’autorità sanitaria.
Presso l’impianto di via Salandra, il provvedimento aveva suscitato non poche polemiche tra gli amministratori ed anche vivaci proteste, fondate sulla semplice considerazione che sembrava assurdo dover pagare per frequentare un campo di atletica ridotto nelle condizioni penose del Santamaria.
Nel cercare di fare il punto della situazione sugli effetti scaturenti dal provvedimento voglio capire se le intenzioni del sindaco Buzzanca, titolare della delega allo sport, siano volte ad investire sull’impianto ovvero piuttosto quelle di proseguire nello stato di inerzia amministrativa per come avvenuto finora, con un profondo silenzio rispetto ogni istanza, tra cui anche quella del Consiglio della Terza Circoscrizione, esitata con la delibera n. 8 del 24 marzo 2011. In effetti, le informazioni assunte in via informale rappresentano un quadro piuttosto deprimente per chi sperava in miglioramenti significativi rispetto alla possibilità di realizzare ricavi attraverso gli abbonamenti, da eventualmente reinvestire in manutenzione e servizi.
Da dicembre 2010 ad oggi, infatti, le società sportive affiliate Fidal che risultano abbonate per l’intero anno in virtù del regime tariffario agevolato sarebbero solo 6 per un ricavo di 240 euro; gli abbonamenti sottoscritti per il primo mese dai non affiliati Fidal sarebbero stati circa 200 per un importo di circa 2000 euro; i rinnovi dell’abbonamento dopo il primo mese ammonterebbero a circa 70 unità, pari a 700 euro. Il ricavo complessivo derivante dall’introduzione dell’abbonamento mensile, dunque, non raggiungerebbe neanche i 3000 euro.
Si tratta di numeri che – si legge nel comunicato – rappresentano chiaramente come il provvedimento preso dalla Giunta Buzzanca abbia avuto un effetto negativo prevalente su tutti gli altri, stante nell’aver ridotto al minimo storico il numero di fruitori dell’impianto. Ecco, si tratta di una politica di disincentivazione dell’attività sportiva di base.Se era questo l’obbiettivo, con questo provvedimento Buzzanca ha fatto centro. In particolare, relativamente ai non affiliati alle società sportive, fa riflettere la differenza tra i 200 abbonamenti iniziali ed i 70 rinnovi. Ciò significa che meno della metà degli iscritti al campo ha rinnovato l’abbonamento. Si deve, altresì, considerare che siamo nel pieno della stagione primaverile, in cui di solito il Santamaria ex Gil pullulava di corridori e che l’impianto serve l’intera area centro sud della città. Dal punto di vista finanziario gli effetti del provvedimento sono risibili.
Sotto il profilo amministrativo è evidente che, al di là dei mal di pancia legati all’obbligo di dover scucire dei quattrini solo per correre, i cittadini messinesi non hanno apprezzato la soluzione dell’abbonamento, in quanto costituisce un vincolo mensile non conveniente per coloro che per ragioni di tempo o per scelta, possono correre solo una volta ogni tanto. Il metodo del versamento su conto corrente postale non appare, inoltre, una modalità agevole.
Anche sotto l’aspetto della sicurezza e dell’allontanamento di disturbatori non si riscontrano grandi risultati, poiché è facile riuscire ad accedere senza pagare visto che la responsabilità della custodia ricade soltanto su un solitario dipendente comunale, il quale di certo non riesce a controllare tutti.
Per tale ragione da quando è stata introdotta la tariffa di accesso e, dunque, l’ipotetico controllo, è stato chiusa l’area di parcheggio per ciclomotori e motocicli, attraverso la quale era possibile accedere direttamente alla pista. In pratica, per la mancanza di un altro operatore si è bruciata la possibilità di usare una risorsa.
E se da una parte è vero che dal mese di marzo viene impiegata una ditta per la pulizia degli spogliatoi, prosegue la sussistenza degli arcinoti problemi: insufficienza del numero di custodi, appunto, impossibilità di consentire l’apertura in orario continuato, insufficienza ed inadeguatezza strutturale dei servizi igienici (un solo water, almeno per quanto riguarda il bagno degli uomini), inagibilità della tribuna e della palestra, avanzata usura della pista, mancanza dei servizi di scerbatura e potatura alberi. I dati rappresentati a fronte del permanere della complessiva situazione di degrado confermano come l’introduzione della tariffa abbia costituito solo un provvedimento una tantum che non scaturisce da alcuna attività di programmazione in materia di sport.
Con il proprio provvedimento il sindaco non riesce ad ottenere risorse sufficienti neanche per potare i pesanti rami di quei tre alberi siti sul lato sud del campo che costituiscono un incombente pericolo, figuriamoci se potrà investire qualcosa su manutenzione e servizi. A proposito di programmazione, si attendono notizie sul fronte di una eventuale esternalizzazione della gestione del campo, anch’essa annunciata in seguito alle proteste, sulla base della quale si potrebbe affidare a terzi la gestione dei servizi a latere dell’attività sportiva, che certamente potrebbero migliorare la qualità dell’impianto e fornire occasioni di lavoro.
Si pensi alla possibilità di impiegare gli spazi esterni alla pista con la predisposizione di punti di ristoro, all’installazione di docce a pagamento che ottimizzino i consumi, al parcheggio dei motocicli per i quali sarebbe logico pagare un corrispettivo ecc. Su questi argomenti non vi è nessuna iniziativa da parte dell’Amministrazione e non viene indicata alcuna prospettiva. Alla fine tanto è più facile dichiarare che non ci sono i soldi. Chissà però… Considerando che si sono trovati 300.000 euro per la bitumazione delle sole strade facenti parte del percorso del Giro d’Italia, magari se si organizzeranno i mondiali di atletica al Santamaria ex Gil, il Primo cittadino potrebbe decidere di rifare la pista di atletica, impiegando le somme ricavate dagli abbonamenti delle società affiliate alla Fidal (40 euro all’anno) Sic!”
La redazione di www.messinadicorsa.it , che ha già promosso un sondaggio in home per sapere cosa ne pensate sull’argomento, è disponibile, infine, ad ospitare ulteriori contributi su tali problematiche.