La Patti-Tindari si riconferma la Scalata delle emozioni
475 atleti ai nastri di partenza, una Piazza Marconi gremita di podisti e accompagnatori, aria di festa intiepidita dal sole che, come fa coi belli, ogni anno bacia pure la manifestazione sportiva che non solo riconferma chi vi ha partecipato nelle scorse edizioni, ma ne richiama di nuovi e da più lontano.
Le emozioni che hanno permeato, domenica 5 novembre, la scalata più partecipata della Sicilia hanno colto impreparati persino gli spettatori. Sorrisi, brividi e nemmeno le lacrime sono mancati all’appello della 5ᵃ Scalata Patti-Tindari. 475 ai nastri di partenza, una Piazza Marconi gremita di podisti e accompagnatori, aria di festa intiepidita dal sole che, come fa coi belli, ogni anno bacia pure la manifestazione sportiva che non solo riconferma chi vi ha partecipato nelle scorse edizioni, ma ne richiama di nuovi e da più lontano.
Cominciata con un’esibizione di danza a cura del Centro Studi Danza La Fenice di Cristina Ocera, tutti pronti sotto l’arco di partenza, formando un’immagine variopinta di colori ed energie. Uomini e donne di tutte le età, classe 2000 fino alla 1933 (sì, un 84enne), per ricevere la benedizione di Padre Angelo Costanzo. Le parole del presidente della Podistica Pattese Nino Monastra prima del minuto di silenzio hanno ricordato Vincenzo Varriale e Leone Pagliarin, rispettivamente podisti della Fidippide Messina e della Meeting Sporting Club Runner di Torregrotta. I compagni di squadra Enzo non hanno indossato la maglia ufficiale, ma una col volto dell’amico scomparso, e corso tutti insieme a voler simboleggiare la sua presenza, anche quest’anno, alla gara tanto sentita. Al via Aldo Pagliarin, al quale la Podistica Pattese ha consegnato un ricordo speciale. Una targa a giorno che incornicia la maglia di questa 5ᵃ edizione con il numero con cui il padre Leone ha corso nel 2016.
Vito Massimo Catania, regalbutese plurivincitore di gare su diverse distanze (come pure in passato della Patti-Tindari), ha anche qui adempiuto l’eccelso binomio sport e solidarietà. Anziché gareggiare per primeggiare, va mettendo le sue gambe a disposizione di chi non ha questa tra le fortune. La lodevole impresa lo vede correre con Giusy La Loggia, di cui spinge la sedia a rotelle. Entrambi con il pettorale dell’AISA (Associazione Italiana per la Lotta alle Sindromi Atassiche). Inutile provare a raccontare l’ammirazione che il loro arrivo al traguardo – tra l’altro in tempi di tutto rispetto, terminando i 10 km di salita in 54 minuti, piazzandosi circa a metà della classifica generale – ha suscitato nel pubblico. Ancora, in gara alla Scalata Patti-Tindari un ipovedente, tesserato Podistica Messina.
Gratificata la squadra di casa – così si pronuncia il vicepresidente della Podistica Pattese Mario Addamo – per queste partecipazioni speciali, perché le magie dello sport sbocciano lì dove i limiti vengono superati. La premiazione, dopo la possibilità offerta alle centinaia di podisti di rigenerare i muscoli per magistrale mano dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, è coincisa con un conviviale trattenersi insieme, lì al Tindari presso l’incantevole giardino della famiglia Greco, tra il ristoro, la condivisione delle emozioni vissute e gli arrivederci alla prossima edizione.
Articolo tratto dal comunicato stampa degli organizzatori